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IL CORTO VELOCE

Fonte La Gazzetta Sportivo
scritto da Orlando Pizzolato
Un ritmo utile per migliorare le prestazioni.
deve durare fra i 15 e i 30 minutie si corre molto vicini alla soglia anaerobica.

Ma non bisogna mai esagerare.

Se si volesse paragonare il funzionamento del nostro fisico a quello di un'automobile, la velocità del corto veloce richiederebbe l'utilizzo della terza marcia. La prima corrisponde alla corsa lenta, la seconda sarebbe quella che si tiene nelle sedute di corsa media,la quarta è necessaria a percorrere le ripetute medie ( 1000 metri ) e la quinta è quella che corrisponde alla velocità che si mantiene nelle ripetute brevi ( 200,300,400 ).

LA FREQUENZA CARDIACA

Il corto veloce corrisponde quindi a un'intensità di lavoro molto prossima alla velocità di soglia, alla quale l'acido lattico comincia ad accumularsi nelle fibre muscolari. Basandosi proprio sulla soglia anaerobica,aspetto divenuto punto di riferimento fondamentale per le gare di resistenza, l'intensità di corsa del corto veloce è inferiore del 5 per cento. Se un atleta per esempio ha una soglia anaerobica di 15 km/h ( 4 minuti al km ), il corto veloce dovrebbe essere svolto alla velocità di 14,250 km/h, pari a un ritmo di 4' 12" al km. Il podista che non conosce la sua velocità di soglia può fare riferimento alla propria migliore prestazione sui 10 km di quel momento.
LA DURATA
Rispetto al ritmo che si tiene in una gara di 10 km, l'andatura del corto veloce è più lenta di 10 secondi circa. Per chi utilizza il cardiofrequenzimetro, la frequenza cardiaca ( fc ) da tenere durante il corto veloce è pari al - 98 per cento della fc di soglia,oppure al 90-92 della fc massima. Una seduta di corto veloce non è quindi una passeggiata: lo sforzo è molto prossimo a quello di una gara di 10 km. Considerando inoltre che molti si allenano dopo una giornata di lavoro,il corto veloce può risultare pesante. Si consiglia di non eccedere nello svolgimento di questa seduta per evitare che lo sforzo prodotto sia elevato.

Molto spesso la gara domenicale di 8-10 km può essere sfruttata per simulare un corto veloce, a patto che l'atleta interpreti bene la distribuzione delle energie. Succede invece molto spesso che, una volta in corsa, l'euforia agonistica coinvolga l'atleta e lo induca a competere.

LA DURATA

SEDUTE                   LL            CL               CM              CV            RL 3 Km     RL 2 Km       RM     RB
Differenze al Km     60''     +50/60''    +25/30''    +10 - 15''        0 +5''      - 5''- 10''      -15    -20''

UNA REGOLA IMPORTANTE

RISCALDAMENTO E DEFATICAMENTO
La durata del corto veloce dovrebbe essere compresa fra i 15 e 30 minuti; dipende dal grado di allenamento. E' preferibile svolgere la seduta in pianura per non aggiungere altre difficoltà e su un percorso misurato per verificare i tempi di passaggio ed evitare di impostare l'allenamento in modo errato,esagerando lo sforzo e rendendolo simile a una gara. Per molti podisti che non hanno un buon livello di resistenza, il corto veloce rappresenta una seduta impegnativa. Per poter eseguirla senza uno sforzo eccessivo, si consiglia di suddividere l' allenamento in due parti uguali. E' sufficiente una breve pausa di 2 o 3 minuti durante i quali si può camminare o procedere a ritmo blando, per ridurre lo sforzo ed essere in grado di correre bene anche la seconda parte.

 
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